Gli 8 finalisti della prima edizione del Premio E.ART.H. hanno risposto alla call presentando proposte che pongono la diversità attiva al centro delle loro ricerche, sguardi che abbracciano le differenze come risorsa, pratiche che evidenziano un’unicità virtuosa:
Camilla Alberti (Milano, 1994)
Paolo Bufalini (Roma, 1994)
Lia Cecchin (Feltre, 1987)
Giovanni Chiamenti (Verona, 1992)
Martina Cioffi (Como, 1991)
Mattia Pajè (Melzo, 1991)
Natália Trejbalová (Košice, Slovacchia, 1989)
Vaste Programme (Leonardo Magrelli, Roma, 1989, e Giulia Vigna, Latina, 1992)
Dall’analisi delle opere candidate sono emersi diversi nuclei tematici tra loro interconnessi: la riflessione sul concetto di ibridazione e mutazione offerta dall’universo fungino (Alberti, Trejbalová); la sensibilità con cui vengono colti i disastrosi effetti del global warming (Cioffi, Vaste Programme); la disattenzione rispetto all’impatto delle attività umane sul pianeta (Cecchin); l’immedesimazione con il comportamento animale (Pajè, Chiamenti); l’articolazione del modello di relazione che i luoghi di cultura instaurano con il mondo naturale e animale (Bufalini).
Il risultato è un dialogo articolato e sfaccettato, che abbiamo il piacere di presentarvi negli spazi della Project Room di E.ART.H., dedicata alle esplorazioni dell’arte emergente.