Premio E.ART.H.
E.ART.H. presenta da mercoledì 10 aprile a sabato 31 agosto 2024 la mostra dei 10 finalisti della seconda edizione del Premio E.ART.H. rivolto al sostegno della giovane creatività under quaranta e dedicato al tema della sostenibilità. Il premio è realizzato in collaborazione con illycaffè che condivide con Eataly Art House valori come sostenibilità e bellezza, oltre al medesimo impegno a favore dell’arte contemporanea.
Le emissioni di CO₂ generate durante l’evento saranno compensate grazie al sostegno di Recuperiamo S.r.l..
Sono Adam Bialek (Grodków, 1996), Alice Capelli (Lodi, 1997), Lara Dâmaso (Biel, 1996), Olga Kozmanidze (1985), Francesca Macis (Oristano, 1996), Vittoria Mazzonis (Torino, 1997), Judith Neunhäuserer (Brunico, 1990), Francesco Pacelli (Perugia, 1988), Lucia Simone (Perugia, 1986), Lorenzo Zerbini (Dolo, 2000), i finalisti della Seconda Edizione del Premio E.ART.H.
I finalisti sono stati selezionati da una giuria composta da: Carlo Bach, direttore artistico di illycaffè, Chiara Ventura, Cofondatrice e Vicepresidente di E.ART.H. Foundation, la gallerista Michela Rizzo, l’artista Michelangelo Pistoletto, fondatore di Cittadellarte, e il duo curatoriale di Berlino composto da Sam Bardaouil e Till Fellrath.
La vincitrice, proclamata in occasione dell’inaugurazione della mostra, è Judith Neunhauserer con l’opera Can’t you feel the heat wave, darling?, e si è aggiudicata un premio di €5.000 a sostegno della propria ricerca artistica.
Dieci autori italiani e internazionali molto diversi tra loro, attivi nei molteplici linguaggi della contemporaneità, dalla performance, alla pittura, passando per la fotografia e l’immagine in movimento, che si misurano anche con pratiche estremamente sperimentali come le interferenze tra arti visive e suono o la costruzione di narrazioni fittizie.
Olga Komanidze, Lara Dâmaso e Alice Capelli designano il corpo e il linguaggio come strumenti privilegiati di contatto con l’ambiente, Vittoria Mazzonis, Lorenzo Zerbini, Adam Bialek e Francesco Pacelli esprimono la relazione tra elementi naturali e artificiali attraverso la creazione di oggetti dalle forme ancestrali e ibride, Judith Neunhäuserer, Lucia Simone e Francesca Macis affrontano la complessità della salvaguardia ambientale con medium diversi, ma con l’obiettivo comune di scalfire l’indifferenza umana verso le emergenze ambientali.