Editore: Hannibal Books
Copertina rigida con inserti (cinque immagini diverse), 23 x 17 cm, 288 pagine
Anno di pubblicazione: 2022
Edizione in lingua inglese
In “Instanton”, Anton Corbijn, fotografo e regista di fama internazionale, presenta una serie di fotografie perlopiù inedite.
Conquistatosi la fama grazie ai celebri ritratti
di Tom Waits, dei Rolling Stones, di Marlene Dumas, di Gerhard Richter, di Clint Eastwood, di Kate Moss e di molti altri influenti musicisti, artisti, registi, modelli e stilisti, Corbijn ha inoltre scattato una serie di intriganti immagini con il suo cellulare nel corso degli ultimi anni. Instanton ne raccoglie un’ampia selezione, focalizzandosi sulle immagini della sua vita privata e dei suoi viaggi.
Il libro è stato pubblicato con cinque diverse immagini in copertina.
Le luci pensate, i toni e i colori inediti in relazione con gli elementi decorativi personalizzati posti alle pareti, sono i protagonisti di queste Stanze Fotogeniche, vere finzioni spaziali che rispecchiano l’interiorità vitale ed esigente dell’artista. Entro set minimali, creati appositamente nel proprio atelier, Stefano Tubaro esegue “scatti fotografici” sempre meditati per rinnovare la propria esperienza umana, capace di compensare la deriva e lo sfruttamento dell’ambiente, l’incuria, l’inquinamento e gli eccessi di colori sgargianti, di rumori che violano lo spazio e il tempo individuale.
I contrasti tra le luci d’accento e quelle di atmosfera creano una gerarchia percettiva che valorizza in particolare alcuni angoli, i confini più lontani che trapassano i vuoti.
L’atmosfera metafisica di questi spazi affida alle luci la valorizzazione di singole zone o dei confini più lontani, che si raggiungono trapassando le aperture. A volte un’ottica strettissima genera lampi luminosi, bagliori sui soffitti e le pareti in cui affiorano gli Ossequi, che aggiungono un delicato effetto di tridimensionalità al fascino suggestivo dell’esperienza visiva.
Le luci pensate, i toni e i colori inediti in relazione con gli elementi decorativi personalizzati posti alle pareti, sono i protagonisti di queste Stanze Fotogeniche, vere finzioni spaziali che rispecchiano l’interiorità vitale ed esigente dell’artista. Entro set minimali, creati appositamente nel proprio atelier, Stefano Tubaro esegue “scatti fotografici” sempre meditati per rinnovare la propria esperienza umana, capace di compensare la deriva e lo sfruttamento dell’ambiente, l’incuria, l’inquinamento e gli eccessi di colori sgargianti, di rumori che violano lo spazio e il tempo individuale.
I contrasti tra le luci d’accento e quelle di atmosfera creano una gerarchia percettiva che valorizza in particolare alcuni angoli, i confini più lontani che trapassano i vuoti.
L’atmosfera metafisica di questi spazi affida alle luci la valorizzazione di singole zone o dei confini più lontani, che si raggiungono trapassando le aperture. A volte un’ottica strettissima genera lampi luminosi, bagliori sui soffitti e le pareti in cui affiorano gli Ossequi, che aggiungono un delicato effetto di tridimensionalità al fascino suggestivo dell’esperienza visiva.