Borgo Roma. Paesaggio in Transizione è un progetto fotografico che indaga il territorio veronese concentrandosi sulle trasformazioni urbane determinate dai flussi migratori della città contemporanea. L’indagine ha come oggetto il quartiere veronese di Borgo Roma, cuore pulsante della Verona industriale postbellica, ora riconvertito in polo commerciale e culturale anche grazie al recupero della struttura dell’ex Stazione Frigorifera Specializzata, sede della Fondazione EARTH.
Il progetto prevede una prima raccolta di materiali e testimonianze tra gli abitanti delle comunità che abitano Borgo Roma, restitutite all’interno della mostra grazie al racconto delle opere di Lorenzo Vitturi. L’esposizione si terrà presso gli spazi della Fondazione E.ART.H. dal 25 settembre 2024 e propone una narrazione che crea punti di contatto tra Borgo Roma e le città del mondo protagoniste del corpus di opere dell’artista, attraverso similitudini e assonanze.
Il percorso espositivo riunirà le opere site-specific realizzate da Lorenzo Vitturi a Borgo Roma e una selezione di lavori storici e iconici della produzione di uno dei più interessanti fotografi della scena attuale. La mostra, curata da Giangavino Pazzola, curatore delle mostre e progetti di ricerca a CAMERA Centro Italiano per la Fotografia di Torino, in collaborazione con Giulia Adami, curatorial project manager di EARTH, metterà in luce le potenzialità di un quartiere in via di sviluppo, attraverso un racconto dei materiali, dei luoghi e delle storie che caratterizzano questa realtà.
LORENZO VITTURI
Nato a Venezia nel 1980, Lorenzo Vitturi, fotografo italiano di base a Londra, studia fotografia e design all’Istituto Europeo di Design a Roma. Dopo la laurea, frequenta Fabrica, il centro di Benetton per la ricerca in comunicazione. Precedentemente uno scenografo di cinema, Vitturi porta questa sua esperienza nella sua pratica fotografica, che ruota attorno a interventi site specific in location scelte in maniera accurata. Vitturi usa la fotografia per creare scene di pensieri e idee, attraverso la manipolazione dello spazio, della luce e di materiali grezzi, seguendo i suoi progetti dall’ideazione alla realizzazione. Nel 2013, Vitturi pubblica il suo primo libro, Dalston Anatomy, una raccolta di fotografie fatte nel Ridley Road Market nel quartiere di Dalston, nella East London. Vitturi crea sculture improvvisate nel suo studio con gli oggetti trovati nel mercato, come frutta, verdura, tessuti, ninnoli e oggetti vari. Alcuni di questi elementi sono stati usati come trovati, altri lasciati a maturare o marcire, e alcuni inzuppati in pigmenti vibranti. L’intenzione dietro questo progetto nasce dalla sua compulsione di raccogliere e sintetizzare la peculiare natura dell’area prima che venga gentrificata e non sia più riconoscibile. Dalston Anatomy è stato selezionato sia per Aperture e Macks’s First Book Award e nominata tra i migliori libri dell’anno da Martin Parr, Erik Kessels, The New York Times e molti altri. Vitturi è stato premiato nel 2014 con il Photography Prize Hyères International Festival of Fashion and Photography. Il suo lavoro è stato esposto al Foam di Amsterdam, alla Photographers’ Gallery di Londra, al Yossi Milo Gallery a New York e al CNA in Lussemburgo.
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