A cura di Alessandra Santin e Giulia Adami
con la collaborazione di Michele Filippi
Identità virtuali mette in dialogo i progetti artistici di Piergiorgio Del Ben, che eleggono l’essere umano come protagonista assoluto della sua poetica. Del Ben ragiona sulle azioni e sulle fisionomie umane, annullando le prospettive e i segni distintivi del contesto in cui le figure si muovono. Campiture omogenee, colori compatti e irreali assolvono a questo compito, con straniante ironia. Privo di punti di riferimento individuali e radicati nella storia personale, l’essere umano contemporaneo rinuncia al proprio nome e al proprio sguardo, mostrandosi per sintesi di linee e di colori.
L’assenza dei confini simbolici, caratteristici di un mondo globalizzato, rende questi personaggi incapaci di andare oltre l’apparenza.
PIERGIORGIO DEL BEN
Piergiorgio Del Ben (Pordenone, 1990) si laurea in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove avvia il suo primo progetto artistico, Business Story, premiato dalla Fondazione Bevilacqua la Masa di Venezia nel 2012. La sua ricerca indaga la figura umana in relazione con la società contemporanea e le sue composizioni sono caratterizzate da una forte semplificazione del tratto e delle campiture. In seguito al trasferimento a Milano, l’artista ha continuato a privilegiare le pennellate minimali e una tavolozza asettica e irreale, per accentuare la tragicità e l’anonimato dei volti e dei protagonisti delle sue opere. La serie Anonymous Project è stata selezionata nell’ambito Under25 del premio “Artelaguna” 2013 e del “Premio Arte”, sezione Accademia 2015.
Dopo la laurea specialistica in Product Design, all’Accademia di Belle Arti di Brera, l’artista ha continuato la sua ricerca realizzando Mind Vogue, che indaga lo smarrimento individuale in una cultura che si sofferma in modo particolare sulla superficialità delle apparenze. Attualmente la sua ricerca artistica è legata al più recente progetto LOST MEN.