Stefano Tubaro | Cromodinamica estetica

A cura di Alessandra Santin
con la collaborazione di Michele Filippi

OPENING: Venerdì 24 gennaio alle ore 19.00. Piano terra Eataly Verona.

…il grado di libertà dei quark è chiamato colore…
esso assume una funzione dinamica in quanto “carica forte”,
sorgente del campo cromodinamico… (Fisica quantistica)

La mostra CROMODINAMICA ESTETICA documenta il lungo percorso della ricerca di Stefano Tubaro, che si sviluppa in serie. In esposizione sono presenti:

i Contrattempi degli anni Novanta (in analogico);
le Controfigure dal 2002 (in analogico);
le Contrazioni, che si datano dopo il 2010 ( in digitale);
le Stanze fotogeniche e gli Ossequi, le opere più recenti, ideate durante la pandemia.

Comune denominatore del lavoro di questi trent’anni è innanzitutto l’uso della luce, e in particolare della luce colorata sulle architetture, sugli oggetti e sul cibo; molto significativa è anche la presenza del silenzio, il bisogno di renderlo visibile creando atmosfere in cui il tempo appare rallentato o sospeso, mai del tutto immobile.
Tubaro cerca di trasformare la realtà, creando nuovi spazi che vanno oltre i limiti quotidiani per esprimere armonia, bellezza e il desiderio di rinascita. La luce/colore, per Tubaro, non è solo percezione, ma un concetto simbolico che rivela un tempo interiore e meditativo. Superando i limiti del già dato, l’artista apre a nuove possibilità ancora inesplorate.

CONTRATTEMPI
L’artista esplora la realtà urbana attraverso prospettive geometriche che sintetizzano relazioni spaziali complesse. Con il suo sguardo, supera l’oggettività del presente per cogliere assonanze e dissonanze nascoste. Linee, chiaroscuri e lampi di colore trasformano edifici e spazi in composizioni poetiche e innaturali. Muri, pietre e capannoni inutilizzati si rivelano in una luce leggera, lontana dal tempo reale, trasmettendo un senso di divenire in forme volutamente incompiute.

CONTROFIGURE
Cibo, verdure, uova e oggetti simbolici come mattoni e libri, protagonisti della serie Controfigure, sono ritratti come persone, con caratteristiche uniche. La luce colorata, variabile per intensità e numero di fonti, esalta ogni soggetto nello spazio buio. Lavorando in analogico, Tubaro ha sperimentato tecniche personali, ottenendo effetti poetici senza postproduzione. Colori come indaco, rosa acceso, verde e azzurro elettrico modellano ombre e creano narrazioni visive, offrendo nutrimento per l’animo umano.

CONTRAZIONI
Le fotografie della serie Contrazioni esplorano interni di case rurali, ospedali psichiatrici abbandonati e spazi industriali spogli. Porte aperte su corridoi deserti rivelano angoli in penombra, percorsi inesplorati che evocano curiosità e memoria. Arredi in disuso riportano tracce di un passato comune. Con fasci di luce artificiale, Tubaro fonde tempi storici diversi, creando un effetto straniante. Raramente appaiono figure evanescenti, autoritratti pulsanti che abitano uno spazio interiore alternativo, legato all’inconscio. La sua poetica del Divenire libera desideri in visioni astratte, illuminate da luci concettuali.

STANZE FOTOGENICHE
Le Stanze Fotogeniche di Tubaro, create in set minimali nel suo atelier, combinano luci, toni e colori inediti con elementi decorativi, riflettendo la sua interiorità. Le luci d’accento e d’atmosfera guidano la percezione, valorizzando angoli e confini lontani. In un’atmosfera metafisica, lampi luminosi e bagliori sui soffitti rivelano gli Ossequi, aggiungendo tridimensionalità e fascino visivo.

OSSEQUI
I lavori monocromatici di Tubaro, diversi dalla sua produzione abituale, recuperano strumenti e materiali dell’era analogica. Caricatori, diapositive, bacinelle e pellicole, deposti su carta fotosensibile, creano composizioni geometriche ricche di significato. Con queste opere, l’artista rivaluta le precise azioni analogiche, evocandole come metodo anche nel digitale. Gli Ossequi rappresentano una metamorfosi che intreccia passato e presente, creando nuova bellezza nelle Stanze Fotogeniche.

BIOGRAFIA
Compie studi artistici nel 1978, sviluppando l’interesse per la fotografia. Dopo un’esperienza nel settore pubblicitario, si specializza in fotografia d’architettura e nella riproduzione di opere d’arte, tra cui quelle di suo padre, il pittore Renzo Tubaro. Dal 1997 si dedica principalmente alla fotografia a colori, utilizzando illuminazione artificiale in contesti architettonici e still-life. Ha insegnato “Arte della Fotografia e della Cinematografia” dal 1985 al 2023 al Liceo Artistico di Udine. Nel 1999 riceve il premio “Friuli Venezia Giulia Fotografia”. Nel 2024 presenta una personale a Villa Manin e una collettiva a Udine. Vive a Martignacco e lavora a Udine nello studio Spazio T.

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